-Distubi Specifici dell'Apprendimento-


Il percorso della scuola elementare rappresenta per il bambino un’esperienza psicosociale delicata poiché presuppone la costruzione di relazioni non conflittuali con i coetanei e con gli adulti attraverso le abilità di regolazione emotiva e il controllo degli impulsi.  

In questo contesto di sviluppo e apprendimento, il bambino è chiamato ad eseguire prestazioni cognitive sofisticate che richedono sforzo attentivo, correttezza d’esecuzione, discriminazione visiva e coordinazione visuospaziale. Si tratta delle cosiddette abilità strumentali, ovvero saper leggere, scrivere e contare. Alcuni bambini potrebbero avere difficoltà nell’acquisizione di queste competenze di base e manifestare un disturbo dell’apprendimento nonostante un’istruzione adeguata, in assenza di deficit intellettivi, neurologici e sensoriali ed in presenza di adeguate condizioni socio-culturali.

  

I disturbi dell’apprendimento sono compromissioni specifiche e significative dell’abilità di scrittura, lettura e calcolo, non dovuti a deficit sensoriale (cecità, sordità ecc.). Il disturbo della capacità di lettura si definisce dislessia. Le ricerche in questo settore (Ramus et al.,2003) hanno evidenziato come requisito principale della lettura il canale fonologico, secondo cui il bambino è in grado di riconoscere e riprodurre la forma delle lettere ma ha difficoltà nel richiamare il suono ad esse associato (fonema). La lettura dei bambini dislessici risulta lenta e difficoltosa proprio per non riuscire ad associare prontamente il grafema al fonema come se il processo di abbinamento lettera-suono non venisse automatizzato e richiedesse tempi più lunghi e sforzi più cospicui, coinvolgendo le aree della comprensione, accuratezza di pronuncia e velocità di lettura.

Il disturbo della capacità di scrittura si definisce disgrafia. La scrittura richiede attività prassiche fini, cioè di controllo accurato dei movimenti delle mani e delle dita e di coordinazione viso-mano, oltre alla capacità di pianificare ed eseguire un’azione assieme alle conoscenze lessicali.

Il bambino disgrafico può invertire le lettere nelle sillabe, saltare le lettere, scambiarle con altre, avere difficoltà a discriminare la pronuncia ed associare il fonema al grafema.

Il disturbo della capacità di calcolo si definisce discalculia. Il bambino può incontrare difficoltà nella comprensione del codice matematico, cioè del significato dei simboli, del valore dei numeri, della loro posizione. Può anche avere difficoltà nella discriminazione visiva, quindi nella scrittura dei numeri oppure nell’incolonnamento, oppure nel compiere le operazioni mettendo in atto la procedura corretta (discalculia procedurale).